Non posso scrivere un post il 29 settembre e non fare gli auguri di compleanno a quello scriteriato di mio fratello che oggi compie 20 anni. Cifra tonda. 20 anni fa a quest'ora mi perdetti nei corridoi del reparto maternità del Policlinico Sassarese: non so esattamente come sia successo, ma ero in ospedale con babbo e nonna e a un certo punto me li sono persi. Vagando in lacrime, preoccupata per mamma e fratellino, incavolata con babbo e nonna che non riuscivo più a trovare, incontrai una gentile signora col pancione che mi riportò davanti alla porta della sala parto dove stavano i parenti distratti dagli eventi. Avevo 6 anni.
Ora io e Gabriele siamo un po' più cresciutelli, i miei genitori pure e nonna, ahimè, non c'è più, ma mi piace ricordare l'avvenimento. Auguri Gabriè, quando eravamo bambini ero gelosissima perchè tu eri quello piccolo e carino che si prendeva tutte le attenzioni, quando siamo cresciuti ci siamo scannati un giorno si e l'altro pure, ma ti ho sempre voluto bene da qui all'eternità.
Intanto la vita universitaria qui a Exeter si anima. E' iniziata la freshers week, la settimana delle matricole, ne ho avuto il primo sentore ieri al pub. Domenica sera, ho iniziato il turno a mezzogiorno e resto fino a chiusura, ore 1 antimeridiane, potete immaginare il mio livello di rottura di palle dietro il bancone del bar dopo le prime 8 ore. Verso le nove si fa un po' più tranquillo e inizio a fantasticare di un bar pulito e in ordine che mi consenta di fare armi e bagagli e trascinarmi a casa.
Alle 9 dietro il bancone siamo io, Joel e Nathaniel, uno più scazziato dell'altro. La sera si fa quieta, ma è come l'acqua che si ritira prima dello tzunami. Nel giro di 10 minuti il pub si riempie come neanche nel più inferocito sabato sera. Freshers, maledettissime matricole, vogliono tutti bere, dimostrano tutti 14 anni e devo chiedere carte d'identità a nastro (in UK è illegale servire alcolici ai minorenni).
Le 9, le 10, le 11... non se ne vanno, anzi ne arrivano altri. Finiscono i bicchieri, finisce la birra, finiscono le monete nella cassa (arrivano tutti col biglietto da 20, i freshers), io vado avanti come un automa ma mi sorpendo a immaginare meteoriti che cadono sul pub a sterminarli tutti. Le 12, halle-f******-lujah, possiamo suonare quella maledettissima campana e chiudere bottega. Nathaniel va a casa lasciando me e Joel da soli con le macerie. Dovevo andarmene all'una, riesco a mettere il naso fuori solo alle 2 e mezza, 14 ore e mezza di turno, pensavo succedesse solo nei bar sardi durante la stagione.
Nonostante le matricole (o forse a causa loro, non sono poi tanto male da sobri), al campus si respira una bella atmosfera. Le biblioteche, la Great Hall, la Students Guild si animano. I giardini attorno al campus si coprono dei vivissimi colori dell'autunno inglese, tutte le tonalità immaginabili del giallo e del rosso che risaltano sui prati sempreverdi. Il cielo è terso, l'aria frizzante e l'Inghilterra in autunno è bella e dolce. Gli studenti vanno al pub, io mi godo lo spettacolo.
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